Buongiorno a tutti, dopo due giorni di silenzio e riflessione sento la necessità di parlare con voi tutti…
Mi dispiace che sia bastato un soffio per creare divisione, mi dispiace di aver proposto un progetto di crescita più spinto, di aver guardato troppo in là, di essere andato oltre, di aver scambiato la voglia di divertirsi con la passione, di aver scoperto che esiste una “mentalità paolana” che ricorda l’aparteid di sudafricana memoria, di aver scoperto che se ho fatto sacrifici l’ho fatto perchè IO ho passione per questo sport ma gli alti no o ancora no (e quindi avreio potuto non farlo che era lo stesso)… mi dispiace di aver constatato che molti non hanno avuto il coraggio di manifestare dissenso o assenso e hanno preferito sparire, come sono stato felice di aver avuto un confronto anche acceso con i pochi che le loro opinioni hanno manifestato (il confronto crea sempre crescita e rafforza i rapporti seppure se ci sono opinioni diverse e quindi grazie a chi si è confrontato… per me con queste persone si è stretto un anello in più nella catena dell’amicizia)… Mi dispiace sempre che all’allenamento siamo in 12… Mi è dispiaciuto che (con i complimenti a chi è venuto) che a cs siano scesi solo 7 giocatori ed ancora di più mi è dispiaciuto vedere solo e soltanto un compagno a sostenerli dagli spalti… Mi dispiace che i toni si siano accesi più del dovuto e che si sia creata una lite (alla quale comunque occorre passare sopra perchè anche se ci si accende, si sbaglia, si eccede… non bisogna confondere mai la voglia di parlare con la inimicizia)… mi dispiace che per qualcuno esista un Gruppo di Serie A e un Gruppo di Serie B… di tutto questo mi dispiace e di tante alre cose che non dico…
Ma soprattutto mi dispiace che una cosa nata per unire, forse perchè non spiegata bene, o perchè non capita bene, abbia creato divisione…
Il mio intento era creare una cosa nuova, mai fatta, che potesse lanciare lo sport e tante iniziative in un territorio vergine, unire due realtà, deverse sì ma se nel modo riescono a convivere cristiani e musulmani, israeliani e palestinesi, bianchi e neri, credo che sia risibile che non possano convivere dei ragazzi con un fine unico e la cui sola differenza sta nella preparazione atletico-tecnica… Per fare ciò occorreva venirsi reciprocamente incontro, come in un matrimonio, sacrificare ognuno una minima parte con la speranza di un premio più grande… questo era il mio intento ma prendo atto che non vi sono le basi, la voglia, molto più spesso la possibilità (inteso come difficoltà logistica e non personale) di farlo…
Ciò che volgio dirvi è che il progetto va avanti lo stesso, che una società ci sarà, che il campionato si giocherà, che le giovanili si creeranno, che in tutto questo verrà comunque coinvolto il territorio costiero così come il territorio cosentino, a questo punto si impone una scelta da parte di ognuno di voi… ognuno per sè… senza procuratori o portavoce…
Chi vorrà potrà fare parte di questa nuova realtà, fare i sacrifici richiesti e richiederne altri ai compagni, andare incontro al nuovo immediatamente e con coraggiosa incoscenza, magari prendere batoste, restare deluso, magari crescere a dismisura e sentirsi soddisfatto, questo non lo posso prevedere…
Chi non vorrà, perchè non si sente pronto, perchè non ha possibilità di partecipare, perchè vuole andare più piano, perchè ancora si deve innamorare della palla ovale, perchè ha le emorroidi per tutto ma VI PREGO non per la “mentalità paolana” 🙂 :-)… potrà non farlo ma troverà sempre la porta spalancata e un gruppo di amici, vecchi e nuovi, ad aspettarlo…
Certamente , se vorrete e quando potrò, con la facilità dell’estate alle porte, continuerò a seguirvi e sostenervi, sorvegliarvi… Non è un’addio o robe simili… così come pure mi auguro (anzi sono sicuro… anzi se serve vi costringerò J ) che ci saranno allenamenti congiunti, corse sulla spiaggia (fanno benissimo a tutti), partite divertenti per il puro gusto di giocare, beach rugby, serate di birra e bagordi e risate TUTTI assieme… perché il fine è sempre unire e mai dividere e tutti siete e resterete amici, fratelli, compagni… in una parola “i miei ragazzi” (anche i vecchietti che per l’ìoccasione ringiovanisco!)…
L’unica cosa che non deve accadere nè oggi, nè mai, è che qualcuno si senta escluso, che si interrompa il filo che vi e ci unisce, che si raffreddino rapporti, che ci si consideri in un senso o nell’altro diversi dagli altri… lo sport è unione e fratellanza, il rugby più di tutti gli altri sport, e quindi sia che tu sia Castrogiovanni, sia che tu abbia fatto solo un allenamento occorre sempre riconoscersi come rugbysti e restare uniti… sempre!!!
Ovviamente la scelta non è definitiva e l’unica cosa è il termine federale del’iscrizione, ma si potrebbe scegliere di tesserarsi e non giocare finchè non ci si sente pronti… così come ci si può tesserare anche più avanti… così come scegliere di far parte della società perché è un bel progetto anche se non si gioca… la porta è spalancata ripeto e ognuno di voi quando si sentirà pronto potrà saltare il fosso e cimentarsi nell’agonismo… magari a cominciare dal beach rugby imminente che potrà essere banco di prova e luce di scelta… Cmq, questo vi volevo dire ora del resto spero possiamo parlare con calma stasera e magari scoprire che la barca galleggia ancora e che può riprendere a navigare, ovvero, che ci saranno due piccole barche legate da una fune che prima o poi le farà toccare e si farà festa… A stasera.
Gianluca